Diario degli sviluppatori: L’arte di Pokémon GO
Allenatori,
Per il Diario degli sviluppatori di questo mese siamo lieti di presentare un’intervista esclusiva con l’illustratore Yusuke Kozaki, character designer di Pokémon GO.
In luglio abbiamo pubblicato un’illustrazione di Yusuke Kozaki per celebrare il sesto anniversario di Pokémon GO! Cosa ha spinto il signor Kozaki, lui stesso un Allenatore Pokémon GO, a prendere parte alla progettazione dei personaggi del gioco? Cosa ha ispirato le sue illustrazioni per il sesto anniversario, e cosa è importante per lui in quanto illustratore professionista? Scopriamolo nella sua intervista!
D: Perché ha deciso di diventare un artista professionista, e in che modo è stato coinvolto in Pokémon GO?
Da bambino disegnare immagini e fumetti mi piaceva più che studiare. In terza elementare decisi che volevo diventare un artista professionista. Siccome ero influenzato da grandi mangaka, pensai che sarebbe stato fantastico se avessi potuto guadagnarmi da vivere come artista professionista.
Anche dopo essere diventato un illustratore professionista, fu onestamente una grossa sorpresa per me venire coinvolto in Pokémon GO. Fin dall’uscita sul Game Boy delle prime versioni, Pokémon Rosso e Verde, quando facevo le superiori, ero stato sempre solo un giocatore qualunque. Ricordo che appena vidi la prima anteprima di Pokémon Go, che era allora in fase di sviluppo, ne fui davvero impressionato e pensai che all’uscita il gioco sarebbe stato un grande successo.
Poi, per una curiosa coincidenza, fui contattato da una persona che all’epoca lavorava allo sviluppo di Pokémon GO, circa un anno prima dell’uscita della versione beta. Mi chiese se mi sarebbe piaciuto lavorare con loro come character designer. Ero già un grande fan del mondo Pokémon, così risposi “Ma certamente!!!”
Quando Pokémon GO uscì ufficialmente, nel 2016, tutto sembrava andare a gonfie vele. Mi ricordo che giocatori in tutto il mondo erano particolarmente entusiasti del disegno del Professor Willow, ed ero davvero felice di sentirli dire che era il professore più fico che avessero mai visto. Ero sorpresissimo che un gioco in cui era stato usato il mio disegno avesse un tale successo. Non potevo credere a quel che stava succedendo davanti ai miei occhi.
D: A cosa pensava progettando dei personaggi come il Professor Willow e i capisquadra?
Mentre disegnavo i personaggi facevo particolarmente attenzione a disegnarli in un modo che colmasse la distanza tra il mondo immaginario dei Pokémon e il mondo reale.
Questo perché Pokémon GO è un gioco caratterizzato da un sistema che collega il mondo reale e il videogioco. Facevo anche attenzione a disegnare i personaggi umani che apparivano nel gioco in modo che dessero la sensazione di stare tra immaginazione e realità, di stare proprio nel mezzo, là dove mondo reale e mondo virtuale si intersecano.
“Forse questi personaggi esistono davvero”. Volevo che i disegni facessero un’impressione del genere, perché pensavo che fosse un’idea adatta a Pokémon GO, un gioco che fa uso della tecnologia AR per collegare la realtà e il mondo Pokémon.
Di solito, quando disegno un personaggio, cerco di creare qualcosa tra il realistico e l’immaginario, qualcosa che non dia l’impressione di essere in rapporto con il mondo reale, con un paese, una regione o una cultura reali. Così mi è parso che l’esperienza di gioco che Pokémon GO aspira a rendere possibile fosse strettamente legata alla visione del mondo che cerco di elaborare.
**D: Ci parli del disegno per il sesto anniversario di Pokémon GO. Su cosa si è focalizzato quando l’ha realizzato?
Forse molta gente ha notato che lo schema del disegno per il sesto anniversario di Pokémon GO era molto simile al disegno per il primo anniversario. Effettivamente ho disegnato l’illustrazione per il sesto anniversario sperando che simbolizzasse un nuovo passo verso il prossimo traguardo, il decimo anniversario, dopo che l’anno scorso abbiamo festeggiato il quinto anniversario.
La composizione generale dell’illustrazione è molto simile a quella del primo anniversario. Ma guardando con attenzione si può notare che nei sei anni passati ci sono stati dei cambiamenti. Per esempio, il ragazzo che camminava dietro il Professor Willow nel disegno del primo anniversario, in quello del sesto anniversario gli cammina davanti. E il Togepi che la ragazza teneva in mano si è evoluto in Togekiss.
Penso di essere cresciuto anch’io come illustratore professionista in questi sei anni. Parallelamente, la mia passione per Pokémon e Pokémon GO è diventata persino più profonda. Quanto ho disegnato l’illustrazione per il primo anniversario non avevo ancora l’abitudine di illustrare Pokémon, cosicché c’è qualcosa che ha l’aria un po’ rigida. Ma all’epoca del sesto anniversario ormai ero molto più a mio agio. Penso di essere in grado, ora, di disegnare in modo morbido, sempre esprimendo visioni e ricordi del mondo Pokémon, di cui sono stato a lungo un grande fan.
D: Ci può raccontare qualcuna delle esperienze più memorabili che ha fatto giocando a Pokémon GO?
La mia esperienza più memorabile è stata conoscere degli Allenatori Pokémon GO che normalmente non avrei potuto conoscere.
Un giorno, grazie a Pokémon GO, ho conosciuto alcuni dei miei vicini di più lunga data. Ce la siamo spassata a parlare di argomenti comuni mentre andavamo insieme in Palestra o ai raid. Altre volte mi sono divertito a giocare con persone più giovani di me, gente di 20 o 30 anni. Ci siamo divertiti ad andare in bici nel parco del quartiere e a comportarci come bambini delle elementari.
Penso che poter giocare e fare amicizia con persone che normalmente non si incontrerebbero mai è la cosa davvero divertente di Pokémon GO. La possibilità di interagire nella community con persone di ogni età è un’esperienza unica, che solo Pokémon GO può offrire.
**D: Ha qualche consiglio da dare a chi oggi aspira a diventare un artista professionista come lei?
In primo luogo penso che le cose più importanti siano creare in se stessi molti scomparti di conoscenza e cercare di realizzare opere che soddisfino il pubblico e i clienti.
Come artista è naturale pensare cose come “voglio disegnare la più bella immagine di cui sono capace” oppure “voglio disegnare qualcosa che mi soddisfi” o persino “voglio riuscire a disegnare meglio”. Ma se questo diventa il punto centrale del tuo lavoro, potresti non riuscire mai a finire un disegno, o potresti aver paura di disegnare perché ti preoccupa la qualità dei tuoi disegni.
È chiaro che per un artista poter provare soddisfazione per il proprio lavoro è molto importante; però, come professionista, il tuo “lavoro” è soddisfare il maggior numero possibile di persone con le tue creazioni. Penso quindi che sia importante concentrarti non solo sulla tua soddisfazione, ma anche su quella dei clienti.
Dato che tu conosci i tuoi punti deboli meglio di chiunque, in molti casi potresti tendere a puntare troppo in alto; solo che così non faresti altro che angosciarti tutto il tempo. Anche se noi non siamo contenti del nostro lavoro, i clienti spesso ne sono più che soddisfatti. Penso che sia importante per un professionista mostrare il proprio lavoro a diverse persone, cercando di capire, in base alle loro reazioni, cosa sia possibile fare per renderle ancora più soddisfatte.
Grazie per aver risposto a queste domande, signor Kozaki. Non vediamo l’ora di scoprire le sue prossime creazioni in Pokémon GO!
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—Il Team di Pokémon GO